Ci sono io. PhD in Arti visive, performative, mediali con una ricerca dedicata alla partecipazione dello spettatore a teatro, svolta presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.
Vivo a Bologna, ho vissuto a Barcellona e a Berlino, dove mi sono resa conto che c’è una strana calamita tra me e le città che iniziano con la “B”. Vedo gente, cucino cose. Addicted al trekking in montagna in tutte le stagioni e alle passeggiate al mare in inverno.
Studio la partecipazione dello spettatore perché sono attratta dalla sua complessità. Non è semplice definirla, ma penso sia necessario approcciarsi a questo tema a partire dal significato (non banale) delle parole.
Mi sorprendo ogni volta nel vedere spettacoli che accendono quell’impulso vitale del “qui e ora”, l’hic et nunc, direbbero i latini, miccia indispensabile alla nostra riaffermazione critica in qualità di spettatori.
Il teatro ci ricorda il nostro posto nell’universo: piccoli microorganismi soggetti alla forza di gravità; e il nostro ruolo, pseudo abitanti di un pianeta chiamato Terra. Ci suggerisce, come fa il vicino di banco con il compagno di classe quando non è pronto per il compito a sorpresa, che sta a noi scegliere se compiere giri a vuoto attorno al sole, o se contribuire a rendere più sana, equa, civile, accogliente, bella la società di cui facciamo parte.